Miltos Manetas – Internet Paintings

Foto:Miltos Manetas painting

Fino al 20 maggio il “MAXXI” dedica un focus all’artista greco, che tra social network, selfie e Google Street View, analizza il rapporto tra computer, videogiochi e esseri umani, esplorando le rappresentazioni estetiche della società dell’informatica

E’ tutto un gioco dell’arte. Grandi tele ritraggono un mondo popolato da selfie, la realtà viene osservata da Facebook, le strade di tutto il mondo sono registrate da Google, nella Sala Claudia Gian Ferrari del MAXXI, fino al 20 maggio c’è un vero e proprio laboratorio creativo interattivo, che simula e ricostruisce l’ambiente della rete e dove Miltos Manetas, pittore, artista concettuale e teorico, riconosciuto a livello internazionale per le sue opere internet-based e per aver fondato nel 2009 il primo Padiglione Internet alla Biennale di Venezia, racconta l’immaginario della nostra era contemporanea. In un processo creativo nel quale partecipano altre persone, selezionate tramite open call, che prendono parte attiva all’ideazione, realizzazione e modifica del ciclo pittorico, insieme ad altri artisti, registi, critici, personaggi del mondo della politica e della cultura.

Sulla tela Miltos Manetas raccoglie input dal mondo virtuale e li rielabora attraverso un processo di analisi e decodifica del reale e della sua rappresentazione, creando così un nuovo sistema iconografico del presente. Il gioco tra pittura a olio e il web sulla tela da vita agli Internet Paintings. Tutto lo spazio è un focus permanente, dove il collage di siti e immagini collezionate dalla rete si modifica, si aggiorna e ospita nuove storie e nuove pagine, proprio come in rete tutto si modifica e scompare. L’arte si manifesta e si muove come un sito web, in un gioco continuo.

I temi scelti dall’artista greco, nel ciclo produttivo, sono quelli a lui più cari, a partire dalla sua visione di MedioSud, elaborata dal 2012, quando era curatore del Museo Macro di Roma, ma anche Moda Muerta e Natura Matura, Neen e il Newpressionism. Ancora, il tema dei Selfies, il mondo rappresentato dalle strade con Google Street e #Bb9#BerlinBinnale1016 in cui tratta il tema del presente travestito.

Ogni giorno alle 16, l’artista colombiana, Siu Vàsquez, si esibisce in una sua performance artistica, real time. Incontra su skype personaggi e amici direttamente dal suo Paese e tramite il collegamento in rete, sulla sua tela viene proiettata la realtà colombiana e ritratta in tempo reale. La sua opera diventa così un momento di spettacolo, nel quale il pubblico viene coinvolto dal gioco della diretta e partecipa attivamente al dialogo con la Colombia, la sua storia, la sua cultura, la sua situazione politica. L’arte in tempo reale, diventa un mezzo di comunicazione e d‘informazione del costume sociale. Mentre l’artista si esprime, i suoi lavori trovano forma in estetiche che richiamano la rete e il suo linguaggio e le sue opere vengono poi ricomposte all’interno del laboratorio, come in una cartella di file del computer.

Tutto avviene in divenire, come in rete: artisti che si susseguono e arrivano per completare un’opera già iniziata, come Luisa Jordan che torna a completare il disegno di Karl Lagerfeld sul Painting Moda Muerta, mentre Gerdi Petanaj, filmaker dalla Grecia, riprende gli artisti in azione.

Miltos Manetas non ha dubbi sulla necessità impellente di un approccio critico e culturale davanti al rapporto tra uomo e videogioco, uomo e computer e questo suo pensiero è il clima, l’aria che si respira in questo luogo dell’arte, aperto agli input della rete.


Sito Web MAXXI http://www.maxxi.art/en/

Delfina Santoro
Giornalista professionista, cura progetti editoriali per Crowdbooks, applicando il gioco nell’edizione dei libri e occupandosi dello sviluppo della piattaforma digitale. E’ referente sulla gamification per il Goethe Institute di Roma. Cura in Italia il progetto europeo Eu Labourgames che coinvolge anche Olanda, Germania e Grecia. Ha maturato un approccio alla comunicazione a 360°. Fa parte dell’Associazione Nazionale Filmaker Italiani con cui partecipa alla realizzazione di video e cortometraggi, tra cui “Nata viva” che ha vinto il primo premio al festival di Capodarco. All’interno dell’Associazione, ha fondato, con altri, il gruppo “datamaker” per la comunicazione visiva dei dati, occupandosi di regia, storytelling e ricerca dati. E’ stata nel direttivo del gruppo “docmaker” di Stampa Romana. Dopo un percorso giornalistico tradizionale, sulla carta stampata, dove ha seguito temi legati all’Europa e all’attualità, oltre a maturare una significativa gavetta sulla cronaca, per il giornale free press E Polis, è passata al digitale. Qui, oltre ad una formazione di tipo cineasta, si è specializzata in data visualization e ha appreso le tecniche della traduzione della comunicazione visiva in infografica. La lavorato alla ricerca dati per il lancio di diverse start up innovative, come Filo e kpi6 presso la Luiss Enlabs. Sulla piattaforma di Kpi6 ha sperimentato l’uso dell’algoritmo nei social: Facebook e Twitter, realizzando articoli per il blog aziendale.

5 Commenti

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