Motivatione scolastica grazie alla gamification

Foto: gamification e motivazione scolastica

La gamification potrebbe essere la chiave per portare un cambiamento nell’insegnamento e favorire la motivazione negli studenti

Gli studenti hanno bisogno di motivazione per procedere negli studi e la “gamification” potrebbe essere la chiave di volta. Negli ultimi anni sono molti gli studiosi che hanno effettuato ricerche e sostenuto tesi riguardo l’influenza negativa dei giochi, nello specifico dei videogame, sull’apprendimento e sull’educazione. Alcuni genitori si disperano per trascinare i loro figli lontano dai giochi e convincerli a fare “altro” o anche solo a interagire con loro. Anche il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico pubblicato dall’Associazione Psichiatrica Americana) per le dipendenze dei videogiochi ha una voce che richiama questa, per così dire, patologia.

Ma un educatore pensa diversamente. Il professor Alfred Boyd Jr., professore di educazione presso l’Università statale della Mississippi Valley, ritiene che la qualità coinvolgente dei videogiochi possa essere “dirottata” per motivare i bambini in classe. In un articolo di Education Week, ha affermato che “giochi e “gamification “possono essere estremamente utili nell’educazione se utilizzati correttamente.” Gli elementi del gioco possono essere presi e applicati nel metodo di insegnamento adottato in classe.
Nell’applicare i principi della gamification alle lezioni frontali, è fondamentale distinguere tra l’insegnamento cosiddetto “game-based” e quello “game-informed”. L’insegnamento basato sul gioco utilizza i giochi in classe per insegnare e monitorare i progressi degli studenti. Il secondo invece suggerisce che i processi educativi stessi dovrebbero essere migliorati dall’esperienza del gameplay, un paradigma simile ai principi degli approcci di apprendimento attivo contemporaneo e all’apprendimento basato sul problem solving. I principi di un gameplay di successo si basano su queste pratiche di apprendimento consolidate.
La gamification, d’altra parte, utilizza aspetti del modello di gioco nell’insegnamento tradizionale in aula per motivare gli studenti e rimodellare il processo di apprendimento. Entrambi hanno il loro posto nell’istruzione, ma per un insegnante senza le risorse necessarie ad accedere a un pool di giochi educativi da assegnare gli studenti, la gamification può essere un’opzione più utile. Essa può essere usata in molti modi diversi per migliorare l’apprendimento degli studenti, ma secondo Boyd, la sua applicazione più utile è nell’aumentare la motivazione. La gamification infatti può mantenere alto il livello di stimoli degli studenti attraverso attività premianti o premi.

Utilizzando le strutture della gamification, gli insegnanti potrebbero dividere le lezioni in fasi. Quando gli studenti raggiungono la fase successiva, ci sarà una sorta di ricompensa, che può essere qualsiasi cosa l’insegnante ritenga opportuno – Boyd suggerisce un distintivo.
Invece di studenti travolti da un compito apparentemente senza fine, il lavoro è suddiviso in blocchi più gestibili. Gli alunni saranno più motivati ​​e in grado di completare ogni sezione del compito generale a poco a poco, passo dopo passo.
Proprio come i giochi, alcuni educatori stanno persino implementando un sistema di “livellamento” quando gli studenti partecipano alle lezioni e raggiungono determinati obiettivi.
Le ricompense semplici possono fare una grande differenza per gli studenti.
La gamification può anche aiutare i giovani ad affrontare alcune paure che li legano alla scuola.

La paura del fallimento chiamata “ansia da prestazione” e la potenziale derisione che può accompagnarla sono fattori significativi che causano il “ritiro emotivo” di molti studenti che si sentono incapaci di parlare e porre domande in classe. Numerosi ricercatori hanno scoperto che i bambini sbagliano e riprovano continuamente durante il momento ludico. Questa fondamentale caratteristica può essere applicata all’apprendimento; nei giochi, il non riuscire è raramente un motivo per smettere di giocare, bensì è un motivo per continuare.
Affrontando di nuovo un gioco o una lezione fallita, i giovani sono in grado di imparare dagli errori del passato e affrontare la sfida in un modo nuovo.
È probabile, anzi certo, che miglioreranno sempre più nel compito da svolgere, comprendendo ogni volta meglio, superando rapidamente gli “insuccessi formativi”. La gamification può insegnare ai bambini a superare gli errori e vedere ogni nuovo tentativo come un modo per migliorare il loro metodo. La relazione con il fallimento migra dalla paura allo standard, come parte necessaria all’apprendimento.
In questo modo la quantità di sforzo che uno studente utilizza è soddisfatta dalla ricompensa.
Boyd ha affermato che la gamification consente agli insegnanti di adattare le loro lezioni e i metodi di insegnamento ad ogni alunno della classe con caratteristiche uniche. Questo contenuto personalizzato da modo a ogni bambino di crescere mentalmenteman mano che raggiunge gli obiettivi di apprendimento dell’insegnante.


Fonte: https://studyinternational.com/news/students-need-motivation-gamification-key/amp/
Game-based/Game-informed: https://eric.ed.gov/?id=EJ874013

Paride Nanè
Laureato in psicologia del lavoro e delle organizzazioni, da sempre appassionato al mondo del gioco e della comunicazione, si è avvicinato allo studio della Gamification e interessato alla sua potente influenza sul comportamento umano e sull’efficienza in ambito lavorativo ed educativo. Data la maturità classica da lui sostenuta, si è interessato alla stesura di articoli di ambito ludico. Redattore e gestore del sito GamificationLab Magazine, collabora con Sicheo.srl che è una dinamica società italiana operante all’intersezione tra tecnologie e metodologie innovative.

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