Il gioco nella filosofia: Erone di Alessandria (I secolo d.c. ca.)

Foto: Erone Gioco

Il ruolo del gioco fra pensiero e scienza nelle invenzioni di Erone di Alessandria, grande fisico e matematico greco

Quarto articolo della collana “Il gioco nella filosofia” (curata da Brunella Antomarini, docente di filosofia presso l’università John Cabot di Roma). La collana ha l’obiettivo di illustrare come il gioco sia presente nella filosofia di vari pensatori e quale funzione esso abbia assunto nel corso della storia della filosofia.
Il pensiero che è alla base delle macchine di Erone di Alessandria, fisico e matematico greco. vissuto tra il I e il II secolo d.C., inventore di macchine ludiche, rivela come il gioco sia alla base della scienza moderna, che ha rivoluzionato il discorso filosofico a partire dal Rinascimento.
L’eolipila, detta anche motore di Erone, consiste in una sfera di metallo che ruota grazie ai getti di vapore che fuoriescono da due tubicini a forma di “L” posti ai due estremi dello stesso asse diametrale. Creata nel I secolo d.C. da Erone di Alessandria, quest’invenzione era spesso ben curata e abbellita, così da andare incontro ai gusti del pubblico, ed esibita a fini ludici. Da attrazione di dubbia applicazione pratica, l’idea di base dell’eolipila è stata in seguito applicata a piccoli carri, perché si muovessero per mezzo della forza motrice del vapore, e a pompe idrauliche, perché sollevassero acqua. Nel XIX secolo, l’eolipila ha ispirato la creazione delle turbine idrauliche, capaci di trasformare l’energia termica in energia meccanica. Al giorno d’oggi, essa è riconosciuta come antenato del motore a getto e della macchina a vapore.
Da grande fisico e matematico, Erone ci ha tramandato molto più che l’eolipila. Nota, ad esempio, è la formula di Erone, utilizzata per ricavare l’area di un triangolo e dimostrata nello scritto Metrica. Sue celebri invenzioni sono inoltre la cosiddetta fontana pneumatica di Erone, l’odometro, usato per misurare la lunghezza del tratto percorso da un veicolo, nonché il congegno, basato su studi sui sifoni, che serviva ad aprire e chiudere automaticamente le porte dei templi. Erone, dunque, non era un filosofo, bensì lo si potrebbe definire un ingegnere, un inventore. Invenzioni come l’eolipila, complice il fine ludico per cui erano concepite, non godevano dell’alta considerazione che le creazioni e scoperte di Da Vinci o Galilei avrebbero ricevuto nei secoli a venire. Ѐ infatti nel XVI secolo che l’attività empirico-manuale inizia gradualmente ad affiancare quella artistica e filosofica, fino a introdurre l’esperimento scientifico.
Pur non inserendosi nella storia della filosofia, le invenzioni di Erone rivelano il legame fra gioco e pensiero. La macchina non è immediatamente ideata per qualche applicazione pratica, ma svolge di fatto un ruolo di minore importanza. Fra le possibili applicazioni dell’eolipila vi sono, ad esempio, il far suonare una trombetta e il profumare l’ambiente. Ѐ il gioco con la tecnica che, prendendo forma nell’immaginazione dell’inventore, guida le mani nella creazione della macchina. E mentre, in corso d’opera, si prefigurano nuovi fini a cui la macchina possa essere applicata, questa si modifica e si adatta a tale scopo. Si tratta di un tipo di lavoro che si protrae nel tempo, anche di generazione in generazione, e che apporta piccoli cambiamenti di volta in volta, i quali contribuiscono a trasformarne, spesso irriconoscibilmente, la struttura e l’applicazione. Prima ancora di riconoscere la propria rilevanza e il valore della sua applicazione pratica, la fisica meccanica si sviluppa come gioco, dove l’inventore è come un bambino che si diverte a costruire gli oggetti più svariati e ad adattarli in corso d’opera, qualora sorga qualche nuova idea.
Erone è dunque la figura dell’inventore che procede giocando, creando per il gusto della creazione in sé, fine a sé stessa. La sua eolipila non è pensata per diventare un motore a scoppio, bensì per divertire i suoi contemporanei. Così scopriamo che la scienza, dalla quale è partita una rivoluzione che ha trasformato radicalmente il discorso filosofico a partire dal Rinascimento, smantellando la concezione aristotelica dell’universo, è avanzata come gioco, migliorandosi di volta in volta, spesso attraverso tentativi ed errori di natura ludica e poco pratica.
Brunella Antomarini, “L’Eolipila di Erone Alessandrino, L’Intelligenza dell’Inventore,” Cose, a cura di Tedeschini Marco e Manrica Rotili (Mimesis, 2013).

Oreste Trabucco: «L’opere stupende dell’arti più ingegnose». La recezione degli Πνευματικά di Erone Alessandrino nella cultura italiana del Cinquecento, Firenze, Olschki, 2010.

Daniela Movileanu
Daniela Movileanu è studentessa di Relazioni Internazionali presso l'università John Cabot di Roma, dove sta conseguendo anche un minor in Filosofia. Praticando scacchi a livello sportivo, è interessata alla relazione fra il gioco e discipline accademiche. A febbraio 2017, ha organizzato presso la John Cabot University una lecture sul ruolo della creatività umana nell'era della tecnologia visto attraverso gli scacchi.

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